CERTE PIACEVOLI FATICHE CHE APPAGANO 


I sacrifici di solito vengono ricompensati. È il principio per cui vengono compiuti. La soddisfazione che si ottiene è impreziosita dal valore del risultato. Si è portati a pensare che più grande è il sacrificio, più grande è il risultato. Ma non necessariamente è sempre così. Alzarsi presto al mattino non è di per sé un grande sacrificio, anche se lo sembra, specialmente per chi non è abituato, specialmente se si è in vacanza. Se però lo si fa per godere delle melodie uniche della musica da camera, riprodotte dal vivo in un contesto ambientale suggestivo come una piazzetta di un borgo antico, mentre il giorno deve ancora cominciare, allora si può dire che a fronte di un piccolo sacrificio si è ottenuto un grande risultato. Mentre affacciandosi dietro la collina il sole reclama il suo titolo preannunciando un ferragosto infuocato, alla fresca ombra di una notte appena conclusa riempiono l’aria le note rilasciate dalle dita sapienti, quasi disarticolate, di musiciste eleganti e raffinate. Le cui espressioni dei volti complici nel riprodurre l’opera tradiscono la serenità del divertimento con cui la loro dote viene offerta alla platea. Le parole di commiato del maestro a fine concerto confermano la sensazione di aver ascoltato musica vera, riprodotta da musicisti veri, scaturita dai crini degli archetti che scorrono sulle corde con naturalezza disarmante, frutto di passione nobile e impegno costante, dall’abilità di chi l’archetto lo manovra con la stessa semplicità con cui poco dopo si gusterà il primo caffè di giornata. È stata un’occasione per riscoprire certi valori che altrimenti resterebbero racchiusi senza un perché in quel cassetto che non si ha tempo di aprire, pensando non valga la pena dover dare attenzione a ciò che non è routine. 

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