UN FILM CHE APRE IL CUORE
Stasera l'hanno riprogrammato ed io non me lo sarei perso per nulla al mondo. E sapevo che avrei pianto come un agnello al macello. Ma mica mi vergogno a confessarlo sul mio blog. Tanto siete in pochi, pochissimi a leggerlo. A me sta bene comunque anche così, perchè se scrivo di questi film bellissimi, lo faccio principalmente per me stesso, come di tutto il resto che scrivo. Una sorta di diario che non leggerò mai più, ma che sono certo aver affidato 'ai posteri'. A me, per lasciare una traccia del mio passaggio, per esser certo di esserci stato. E di essere fatto così, a modo mio. Un modo in cui ci stanno anche film come questo, film che ti fanno sognare, che nella breve durata della programmazione ti fanno vivere un sogno, un'idea di ciò che tutti vorremmo realizzare senza avere il coraggio di ammetterlo. Qui c'è questo attore fantastico, che è Jamie Bell (lo stesso che vent'anni dopo ridarà il bianco impersonando Bernie Taupin, il genio paroliere di Elton John nel biopic 'Rocketman'), che, a 14 anni, dimostrandone meno per esigenze di copione, si fà un mazzo tanto, ballando come se non ci fosse un domani, raccontando una passione che non ha limiti, che non ammette ostacoli, che non concepisce vincoli, che significa volare, in libertà. Il resto del cast è altrettanto magistrale (i personaggi del padre, del fratello e dell'insegnante sono incisivi almeno tanto quanto il protagonista) ed il contesto storico-sociale, di una classe operaia inglese perennemente in lotta per i diritti dei lavoratori, fa da cornice alla scalata, non priva di strazianti incomprensioni familiari, al palcoscenico agognato, ai piedi del quale, al completamento del sogno, tutto si appiana, si accetta, si apprezza, entra nell'animo dei protagonisti come nuova luce e nuovo vigore di vita. Ah, una colonna sonora da urlo perfeziona un capolavoro capace di aprire il cuore.

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