La luce azzurrognola del lampeggiante, dall'effetto quasi spaziale, mi metteva oltremodo a disagio. Avrei immaginato che trovarsi su di un'auto della Polizia in assetto operativo, avrebbe dovuto solo divertire e far sentire importante un ragazzino imberbe ed ingenuo come me. Succedeva invece che mi avevano rapinato dell'orologio, poco prima, in pieno giorno e praticamente sotto casa. Già il solo averlo detto a mio padre mi aveva messo in uno stato di agitazione ai limiti della sopportazione. Poi, una volta realizzato che lui aveva chiamato la Polizia, mi vedevo vittima delle ritorsioni della famiglia dei malavitosi. Mio padre mi accompagnò sull'auto della Polizia ed insieme tornammo sul luogo del misfatto, rintracciando quasi subito il colpevole, uno scugnizzo poco più grande di me, col mio orologio al polso. Che di lì a poco tornò sul mio. Starsky e Hutch chiesero a mio padre se volesse sporgere denuncia verso quel ragazzo, ma mio padre declinò, soddisfatto di aver riportato l'orologio indietro, non nel tempo, ma al suo proprietario. La mia agitazione ancora prevaricava l'emozione di aver realizzato che padre avessi. Non che fosse tutto lì e solo quello. Mio padre aveva anche dei difetti. Ma era mio padre e per di più mi aveva aiutato. Come quando mi accompagnò nella prima parte del mio viaggio verso la naja, io e lui soli, come non era mai avvenuto prima, in un passaggio determinante della mia vita. O come quando, un giorno di parecchi anni dopo, volle pranzare con me, durante il mio intervallo dal lavoro, per essere padre ogni oltre mia aspettativa e raccomandarmi di non fare cazzate... Non solo inaspettato, ma anche provvidenziale. Quando tre anni fà lasciò la sua vita terrena, seppi che lo avrei rimpianto, conscio di non essermelo goduto abbastanza e non del tutto certo di aver fatto il possibile per avergli attenuato le sofferenze degli ultimi tempi. Ma da allora mi rimarrà sempre dentro la sensazione che sia stata più la sua dipartita che quella di mia madre a recarmi tristezza e nostalgia, a dispetto della consistenza inversa dei due affetti. Sarà che a mio padre penso spesso e non solo il giorno della festa del papà.
TU CHIAMALE, SE VUOI…. Suggestione e cordoglio. Commozione e trasporto. Sensazioni che si rincorrono. La magia che si ripete. Ho ascoltato la storia del grande Bach che volle imparare l’armonia italiana da Vivaldi. Ho assaporato la passione di Giuseppe -che era Peppiniello e che ora è un professionista- per il cantautorato italiano, capace di coinvolgere anche uno meno avvezzo come me. Allora si consolida la consapevolezza di come l’Italia sia veramente quella culla di culture che va oltre il luogo comune, culture che spaziano nei secoli e nei generi, lasciando che chiunque in giro per il mondo ne assapori a proprio piacimento. In questi ultimi giorni, il nostro centro del mondo è stato il villaggio semi sconosciuto adagiato su una collinetta dauna, dove melodie barocche e pop rock si sono fuse idealmente, alternandosi nei momenti topici della settimana più calda dell’anno. In tutti i sensi. Una ricchezza offerta gratuitamente, ove l’impegno infaticabile ed ammirevole dei pochi ha riem...

A me,manca tantissimo e non solo oggi
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