“Il mondo è pieno di gente sola che ha paura di fare il primo passo.”

È una battuta del film “Green book”, opera a firma del regista Peter Farrelly, vincitrice di tre Oscar nel 2019, tra i quali quello di miglior film. Ancora un film sul razzismo, tratto da una storia vera e quindi ancora più soffocante nella sua reale asprezza. Perché è questo che il razzismo provoca, quel senso di soffocamento indotto dall’odio inspiegabile di uomini verso altri uomini. Che non è l’odio per un torto ricevuto, ma quello evidentemente inspiegabile indotto senza un motivo né senza un senso dal colore della pelle. La storia raccontata è quella di un’amicizia che nasce per caso e cresce giorno per giorno, così profonda e sincera da riuscire a sopraffare ed annientare nel nulla quei pregiudizi senza fondamento che ancora oggi si manifestano, anche nel nostro quotidiano. Ed a cui siamo talmente abituati che l’industria cinematografica deve impegnarsi, insieme ad altri canali, per cercare di far arrivare determinati messaggi anche a chi ahimè tutt’oggi da solo non ci arriva. Ci sono già così tanti motivi, comunque futili ed assurdi, perché gli uomini si odino e perché quest’odio continui a concretizzarsi con quell’ormai sistematica successione, che il razzismo sarebbe addirittura superfluo. Eppure la piaga putrescente continua ad infettare la mente dell’umanità e per parte di essa non c’è modo di sopravvenire a quel messaggio ottuso di improbabile superiorità, in grado di accecare l’intelletto e di mettere gli individui gli uni contro gli altri. Dall’atroce realtà della segregazione ancora in atto in alcuni stati degli USA negli anni sessanta, come racconta il film senza filtri ad una crudeltà che era concreta allora come forse lo è ancora oggi e non solo in quegli stati, fino al messaggio finale, che è quello che non serve nemmeno impegnarsi per bandire il razzismo dai rapporti tra simili. Serve solo guardare, non il colore della pelle, ma attraverso di esso, dentro gli occhi di chi ci sta di fronte, prescindendo da quei formalismi dannosi che rendono le persone diverse a partire della propria mente. Sono quelle le persone sole, rinchiuse da una ed in una mentalità inadeguata, che fanno fatica a fare il primo e solo passo per rendere il mondo un posto migliore. 

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