LA BIBLIOTECA

Austeri e polverosi. Come vecchi monumenti abbandonati. Sono passato accanto a loro milioni di volte, in tutta la prima parte della mia esistenza, ogni volta ammirando la loro bellezza, non solo quella estetica e rispettando il loro peso, nolo solo quello materiale. E restandone sempre in qualche modo intimidito. Quei libri sono stati parte di me e della mia vita. Ma siccome nella vita tutto cambia, ad un certo punto mi sono trovato nella condizione di doverli abbandonare e nell'obbligo, oltremodo scomodo ed indesiderato, di decidere cosa farne. Venderli? Perchè no, si fà del bene a qualcuno. Ma non li ha voluti nessuno. Smaltirli?  Giammai, sarebbe un delitto ! Loro meritano un destino degno della loro misura culturale. Collane di volumi eleganti, dalle copertine in similpelle, dalla carta pergamena, recanti storie millenarie, come la Bibbia e secolari, come la Divina Commedia e gli intramontabili classici della letteratura. Impreziosite da illustrazioni che rimandano alle più alte forme espressive di sempre. Ogni volume ha un peso materiale non indifferente, che nulla è in confronto a quello che rappresenta in termini di conoscenza e di arricchimento culturale. Tesori del genere non possono essere smaltiti come volgare spazzatura. E che nessuno ne riconosca il valore, anche solo simbolico, non tanto della loro dimensione etica, che sarebbe la stima più giusta, allora è il caso di considerare quanto povera sia la voglia e la necessità di circondarsi di tale bellezza, da parte di questa umanità, così diversa da quella di un tempo ed ormai così tanto distaccata da certi valori. In un mondo quasi perfetto, tutti quei volumi dovrebbero dare bella vista di sé accuratamente disposti su scaffali in noce antico, in ambienti ovattati che odorano di sapienza, dove il brusio delle pagine sfogliate supera quello dei passi attutiti dai tappeti disposti sul vecchio parquet cigolante. Ma queste immagini appartengono a quel mondo quasi perfetto che è anche irraggiungibile, dominio di quei pochi che sanno come e dove trovarlo. E siccome io non faccio parte, pur desiderandolo, di quella sorta di élite, mi accontenterò di riporre quei volumi sugli scaffali di una biblioteca che forse verrà e che spero avrà lo spazio e soprattutto la volontà di accettare questo tesoro. Un tesoro riordinato nelle rispettive collane, a cui chiunque potrà poi attingere liberamente, come si attinge l'acqua fresca dalla sorgente di montagna, placando la propria sete di sapere. Se pur austera e polverosa, quella è la sede della sapienza e lì le collane saranno disposte a beneficio di chi apprezza la bellezza sprigionata da tal patrimonio. Il quale attirerà anche gli amanti della musica, data una collezione di vinili da 45 giri, prodotti e collezionati a raffinata integrazione di una collana sulla Storia della Musica, dagli albori storici agli anni Sessanta del secolo scorso. Il sapere non è mai abbastanza, non vi è un limite alla conoscenza, così come non dovrebbe esserci alla volontà di cercarla ed alla capacità di acquisirla. Come ti capisco, Guglielmo da Baskerville!

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