L’ORIZZONTE DELLA LIBERTÀ
C’era curiosità sull’osservanza di quell’atteggiamento sobrio richiesto dai palazzi di Roma per la ricorrenza della festa nazionale, fatta cadere all’interno del periodo di lutto per la dipartita del Papa, coincidenza sicuramente casuale... Preme evidenziare che, dalle prime ore della mattina, la banda musicale di Pietra Ligure ha percorso i carruggi al suono di “Bella ciao”, senza soluzione di continuità. Una risposta non provocatoria ma significativa, non coraggiosa ma doverosa, a quella sorta di diktat puerile impartito da un governo centrale che in maniera sempre più palese e sfacciata pone in luce il suo fastidio cronico nei confronti del 25 aprile. I funerali di Papa Francesco si terranno domani. Per cui la giornata odierna può e deve lasciar spazio al ricordo di ciò che, se non viene ricordato, si perderà nei meandri ributtanti di un nuovo rigurgito sovranista, appoggiato da un parte dell’elettorato un po’ sbadato. E, beninteso, per come si è fatto conoscere, Francesco sarebbe stato assolutamente d’accordo e non si sarebbe offeso. Colgo al volo una citazione di Sandro Pertini idonea alla situazione, raccolta tra le tante pubblicate oggi sui social: “Ai vecchi perché ricordino ai giovani perché sappiano quanto costi riconquistare la libertà perduta”. Non c’è nessuna libertà, né materiale né spirituale, che meriti di andar perduta, un’altra volta, figurarsi per un capriccio propagandistico del politico di turno. Per rispetto di coloro grazie ai quali ancora oggi possiamo e vogliamo festeggiare la libertà riconquistata, certe boutade patetiche andrebbero censurate con vergogna. Ma siccome viviamo in un paese (ancora?) civile, invece di invocare un pentimento con vergogna che non otterremmo mai, scendiamo in piazza al canto di “Bella ciao”. Perché gli orizzonti della libertà non si fermino all’ottantesimo anniversario, ma siano infiniti ed immortali. Come lo sono lo spirito di Pertini e di Papa Francesco.

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