OLTRE IL PIACERE DELLA LETTURA
Raramente un romanzo mi coinvolge in maniera così intensa. La colpa è solo mia che ho scoperto questo solo vent’anni dopo la sua prima pubblicazione. Ma forse, l’io di vent’anni fa non lo avrebbe apprezzato come lo ha apprezzato l’io di oggi. E quindi si vede che era destino che andasse così. Mirabile. Una rivelazione. Per scrittura, per struttura, per l’idea, per i contenuti psicologici e per il messaggio umano che trasmette. La genialità sta nell’aver raccontato una storia -e che storia!- in quattro prime persone. Tutte diverse, diversissime tra loro, ma unite da un unico filo, sempre sull’orlo dello spezzarsi, ma alla fine più robusto di una cima da ormeggio. Andare a fondo di quattro stati d’animo, di quattro personalità e caratteri, di quattro persone agli antipodi, senza mai perdere la linea dell’umanità di ognuna di loro. Farlo con la capacità infallibile di trasmettere sensazioni ed emozioni, tanto concrete quanto spirituali, nel descrivere le turbolenze interiori di ogni protagonista, ma anche delle figure secondarie che infarciscono una storia al limite dell’inverosimile. L’incessante rincorrersi delle vicissitudini, impensabili prima della causa scatenante, alimenta la necessità di scoprire quella successiva, dal punto di vista di ognuno di questi quattro personaggi, nel quale inevitabilmente ci si abbandona ad immedesimarsi. Le loro autoanalisi introspettive, le riflessioni su sé stessi, l’angolo di visuale della vita, diverso per ognuno, che cambia in base ad accadimenti che sono sì casuali ma fondamentali, per unificarsi contro ogni logica, sono passaggi che, nei momenti dell’ultimo mese in cui mi sono estraniato dal mondo regalandomi viaggi immaginari tra le pagine di questa lettura, mi hanno dato modo di scoprire nuove chiavi di lettura. Non tanto della mia esistenza, pure quella, ma della umanità stessa, a seconda che si tratti di persone piene di sé, piuttosto che di anime perse. Il titolo italiano è un invito a (ri)pensarci su; quello originale un’indicazione di ciò che sembra irrimediabile. Un libro assolutamente godibile, uno di quelli che si vorrebbe non finissero mai, dopo aver fatto amicizia con i personaggi e che, almeno per me, porta ad annoverare l’autore (anche dell’altro piacevolissimo “Febbre a 90’“) tra uno dei migliori vati per vivere sereni.

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