QUELLA PICCOLA, INSIGNIFICANTE PARTE DI COMPLOTTISTA CHE È IN ME
Coincidenze, quelle curiose casualità in cui ci si imbatte senza un motivo apparente ed alle quali si è spinti a dare spiegazioni, pur senza riuscirci. Talvolta così clamorose da far pensare tuttavia che non possa trattarsi solo di coincidenze. E quindi la ricerca della spiegazione non si arrende e la domanda non può che sorgere spontanea: di cosa si tratta realmente ?! L’altra sera guardavo un film (tanto per cambiare…) e, in una scena ripresa all'interno di uno stadio gremito, sullo sfondo appare uno striscione tra il pubblico recante la scritta "John 3:16", che sarebbe il riferimento al capitolo 3, versetto 16 del Vangelo di San Giovanni Apostolo. Il motivo per cui tale striscione è apparso in quella scena non aveva nulla a che fare con la storia del film. Riportava casualmente a quella 'moda' in voga anni fa, in particolare in America, di richiamare pubblicamente quel passo nei luoghi di aggregazione, in forza di quanto dettagliato a questo link:
Mentre Google fornisce questa spiegazione, più sintetica ma comunque soddisfacente: "Il versetto di Giovanni 3:16 ("Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna") appariva spesso negli stadi, soprattutto in America, come un modo per esprimere messaggi religiosi durante eventi sportivi." Niente di particolarmente significativo quindi, una questione puramente fine a sé stessa. E allora? Che c’entrano le coincidenze? La mattina successiva apro il messaggio che come di consueto ricevo via whatsapp da un amico, come buon auspicio per la giornata, recante tra l’altro il link al Vangelo del giorno. Non so se si è trattato solo di una clamorosa coincidenza, piuttosto che di qualcos’altro (ma cosa??). Fatto sta che il passo del Vangelo previsto dai canoni ecclesiastici per quel giorno era proprio quello di Giovanni 3,16. Ora, sappiamo tutti che ormai siamo controllati, anche se da chi ancora bene non si è capito. Attraverso lo smartphone, i computer, i dispositivi di assistenza vocale, tramite i più disparati sistemi di comunicazione. Lo siamo sui nostri gusti, sui nostri interessi, sulle tendenze dalle quali siamo attratti e di cui parliamo, sulle quali focalizziamo le nostre attenzioni, le nostre passioni, i nostri pensieri. Ed è proprio su questi ultimi che mi soffermo con questa riflessione. Stavolta non avevo condiviso con nessuno quel che avevo visto in tv, in particolare quella cosa di John 3:16, che è stato poco più di un fotogramma, passato davanti ai miei occhi in un lasso temporale brevissimo, per andare a memoria nella mia psiche quasi senza attenzione. E allora, come mai il giorno dopo mi è stato proposto proprio quel passo di Vangelo? Cosa avrebbe potuto mettere in correlazione l'essermi imbattuto una sera in quel versetto per puro caso e riceverne il messaggio il mattino dopo, attraverso un canale del tutto indipendente, senza averne parlato con chicchessia? Che succede? Siamo forse controllati davvero anche nella psiche? No, non lo siamo. O per lo meno, non ancora. Non diventerò complottista oggi, solo perché non riesco a spiegare questa particolare, se pur incredibile coincidenza. Non mi imbruttirò come un Gollum qualunque, inventandomi improbabili congetture a base di fantasie assurde ed infondate, alludendo a certi “poteri forti” che mi controllano tramite il 5G introdotto nel mio organismo col vaccino del Covid. Perché purtroppo c’è tanta gente che soffre di certe deviazioni mentali ed è fermamente convinta che le cose stiano davvero così. Gente che mi spaventa ed alla quale non voglio e non devo assolutamente affiancarmi. Per cui alla fine devo tornare alla domanda iniziale: di cosa si tratta? Secondo certe filosofie antiche, è il caso che governa le esistenze degli esseri umani e su questo penso che di dubbi ve ne siano pochi. La coincidenza è parte del caso, quella che rende il concetto di caso meno cinico. È un accadimento che avviene senza una ragione e che proprio per questo sgombra il cielo dalle nubi di inutili elucubrazioni.
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