COINCIDENZE DI IN CERTO RILIEVO

Strana coincidenza quella dell’omicidio di Kirk avvenuto il giorno prima della ricorrenza dell’11 settembre. Tra l’altro chiamarle coincidenze è passato di moda, ora si parla sempre e solo di complotti, di complottismo. E allora, sentendone di ogni, certi pensieri maliziosi fanno capolino anche con me ed è facile lasciarsi andare a fantasie romanzesche ma neanche tanto. C’è gente che ancora si ostina ad assicurare, a sé stessa e al mondo, che gli attentati alle Twin Towers fossero stati architettati dalla stessa intelligence americana, per dare un pretesto all’amministrazione a giustificare la guerra ad Al Qaida. Io non ci crederò mai, perché per sacrificare intenzionalmente più di tremila connazionali innocenti ci vuole ben altro che fegato. Mal giorno d'oggi non si può escludere più nulla dalla follia che ormai permea la natura umana. Tant’è che sono più le cose che stupiscono che quelle che no. Per transizione allora posso pensare anche questo: perché non è ancora saltato su nessuno ad affermare che anche l'assassinio di Kirk altro non sia che una emblematica messa in scena di certi personaggi segretissimi, in soccorso della leadership del ciuffo biondo più potente del mondo,  in un momento di forti spifferi che spingono il suo gradimento verso il basso, mettendo a rischio la sua prosopopea e quindi il futuro, non dell’America, ma solo del suo ruolo di salvatore del mondo? Tanto la logica è quella, no? Mentre scrivo, lo stesso presidente ha appena dichiarato che il (presunto, ndr) killer è stato catturato e che (ammesso e non concesso che sia lui, premetto io) "spero gli diano la pena di morte", aggiunge l'ineffabile Donald. Tanto più che nel frattempo è stato appurato trattarsi di un cane sciolto neanche tanto in bolla, che niente ha a che fare con certe improbabili alchimie pseudo politiche attraverso le quali si vuole far passare questo attentato come un tentativo di destabilizzare addirittura l’equilibrio mondiale. Alla fine, gira che ti rigira, finisce sempre tutto lì, in questo povero mondo, che non sa più dove girarsi senza vedere e sentire odio, violenza, insofferenza e tutto ciò che contraddice e compromette la convivenza pacifica dei suoi abitanti. Andiamo avanti tra venti di guerra sempre meno aleatori e schieramenti politici sempre meno attendibili, in un vortice di indecisione e insicurezza che travolge alla fine soltanto noi, la gente comune, sia povera che meno povera, quella che della storia di questo mondo è la vera e sola protagonista. Manipolata come marionette dai burattinai che ciclicamente si alternano dietro le quinte di una società internazionale che ciononostante finirà sui libri, a stupire i posteri che chissà come sentenzieranno. Se non finirà troppo presto.

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