Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2025
Immagine
L’ORIZZONTE DELLA LIBERTÀ  C’era curiosità sull’osservanza di quell’atteggiamento sobrio richiesto dai palazzi di Roma per la ricorrenza della festa nazionale, fatta cadere all’interno del periodo di lutto per la dipartita del Papa, coincidenza sicuramente casuale... Preme evidenziare che, dalle prime ore della mattina, la banda musicale di Pietra Ligure ha percorso i carruggi al suono di “Bella ciao”, senza soluzione di continuità. Una risposta non provocatoria ma significativa, non coraggiosa ma doverosa, a quella sorta di diktat puerile impartito da un governo centrale che in maniera sempre più palese e sfacciata pone in luce il suo fastidio cronico nei confronti del 25 aprile. I funerali di Papa Francesco si terranno domani. Per cui la giornata odierna può e deve lasciar spazio al ricordo di ciò che, se non viene ricordato, si perderà nei meandri ributtanti di un nuovo rigurgito sovranista, appoggiato da un parte dell’elettorato un po’ sbadato. E, beninteso, per come si è fatto...
Immagine
  FRANCESCO UOMO DI DIO La semplicità con cui era arrivato, la sera di un lontano marzo, mi aveva colpito: quel che avevo davanti forse era davvero quel papa innovativo che io stesso stavo aspettando. La Chiesa aveva bisogno di una guida che ne trasformasse la dimensione di centro di potere in servizio per gli ultimi. È lui lo ha fatto. Lui ha cambiato la Chiesa, per quel che ha potuto, cominciando dal nome scelto e, per naturale conseguenza, spogliandosi delle ricchezze materiali, ripudiando l’oro cingendosi il collo di una croce più sobria. Dismettendo l’immagine di una Chiesa austera, sdoganando la terminologia comune a scapito dei vecchi dogmi, spronando così la lezione di rinnovamento e riavvicinamento alla gente di cui la cristianità e non solo sentiva il bisogno. E lo ha fatto fino all’ultimo momento della sua vita, preannunciando la sua sofferenza umana, durante la quale, parole sue, ha sperimentato la mancanza di Dio. Tuttavia senza mai tralasciare il pensiero al popolo di...
Immagine
UN PASSAGGIO VERSO SÉ STESSI Pasqua che vuol dire passaggio ed ogni volta è scoprirne uno nuovo. Liberarsi del peso dell’anonimo  quotidiano, nel quale quello che si è si perde, attraverso una presa di coscienza che è come rinascere. Stavolta la lavanda dei piedi, che ha segnato un passo oltre la consapevolezza. Un’emozione che va al di là del segno e di ciò che esso rappresenta. Sperimentare l’essere uno di quegli ultimi, cui i piedi vengono lavati da chi scende ancora più in basso, stravolge l’idea di essere quel che si era sempre pensato di essere . Da quel momento, fino al passaggio definitivo, il meditare è un fiume in piena, di sensazioni e di emozioni, che ad ogni tornata si propongono come fossero nuove, a rammentare con tenue insistenza che non c’è mai un punto di arrivo e che si è sempre in cammino. Che si è sempre chiamati a guardarsi dentro per capire cosa si è, dove si è arrivati, come ci si è arrivati e quanto si vuole continuare a cercarsi. Fino a quando la meravigli...
Immagine
TIMORE? SÌ Il protagonismo smodato che sta mettendo in mostra il presidente degli Stati Uniti è solo l’ultima manifestazione di egocentrismo illiberale in ordine di tempo di vari leader politici che già hanno fatto più o meno lo stessa cosa qua e là per il pianeta. Che accada anche negli Stati Uniti in un certo senso legittima un atteggiamento del tutto autoritario, ma anche irriverente nei confronti di chi per nessun motivo se lo merita e che sfocia in un nuovo ed irricevibile stile comunicativo, becero e volgare, quello dell’ormai famoso “kiss my ass”. Sdoganando le figura rispettosa di leader in quella di puerile capobanda di strada, peraltro del tutto anacronistica. E come tale, pericolosa. Si sente dire da più parti che questo tipo di comportamento adottato da capi di stato o di governo può essere letto come l’inizio della fine della democrazia. E ciò di cui io mi compiaccio è di averlo capito prima di tali affermazioni giunte da ben più alti pulpiti di quello della mia analisi de...
Immagine
LA SOLITUDINE DEGLI ULTIMI La carnagione olivastra, i tratti giovanili vagamente esotici, la corporatura esile e l'ncedere incerto, tradiscono una dimensione estranea al contesto, piuttosto quella di uno dei tanti profughi di quegli inferni di cui noi sentiamo solo parlare. Che lo sia, fuga  ogni dubbio in merito u na giacca imbottita, dal tema mimetico, più grande di almeno una taglia e quello sguardo che chiede aiuto, anche senza l'ausilio della voce. Il ragazzo percorre il marciapiede senza una meta apparente. Si infila in un portone, titubante, ma una voce da dietro lo chiama, prima che possa affrontare le scale: "Ha bisogno di qualcosa ? Cerca qualcuno ?" Del resto il portiere fà il suo mestiere, con la cortesia che si addice a chi di quella categoria vuol mantenere il contegno di una volta e non sembrare solo un cane da guardia. Ed in effetti lo fa bene, visto come ha intercettato immediatamente una figura che stonava con il viavai frenetico dell'orario di i...
Immagine
LA BIBLIOTECA Austeri e polverosi. Come vecchi monumenti abbandonati. Sono passato accanto a loro milioni di volte, in tutta la prima parte della mia esistenza, ogni volta ammirando la loro bellezza, non solo quella estetica e rispettando il loro peso, nolo solo quello materiale. E restandone sempre in qualche modo intimidito. Quei libri sono stati parte di me e della mia vita. Ma siccome nella vita tutto cambia, ad un certo punto mi sono trovato nella condizione di doverli abbandonare e nell'obbligo, oltremodo scomodo ed indesiderato, di decidere cosa farne. Venderli? Perchè no, si fà del bene a qualcuno. Ma non li ha voluti nessuno. Smaltirli?  Giammai, sarebbe un delitto ! Loro meritano un destino degno della loro misura culturale. Collane di volumi eleganti, dalle copertine in similpelle, dalla carta pergamena, recanti storie millenarie, come la Bibbia e secolari, come la Divina Commedia e gli intramontabili classici della letteratura. Impreziosite da illustrazioni che rimandan...
Immagine
“STO SPERIMENTANDO LA CARENZA DI DIO” Lo ha detto oggi Papa Francesco. Lo ha detto perché è malato. Lo ha detto nel giorno del Giubileo dei Malati, quando tanti sono stati i malati che hanno attraversato con lui la Porta Santa, nella speranza che la misericordia di Dio li toccasse. Lo ha detto perché il Papa è il primo fra gli uomini malati a chiedere aiuto a Dio. E se questo aiuto non arriva, con tanto di veste bianca, simbolo della discendenza di Pietro, il Papa è il primo fra gli uomini a potersela prendere con Dio. Perché, come tutti gli uomini, deboli e vulnerabili, non si sente aiutato, protetto, guarito. E se è il Papa il primo fra i malati a dirlo, allora ogni malato è autorizzato a lamentarsi con Dio per il suo apparente disinteresse. Per poi ricredersi nel momento in cui è il Papa ha pregare Dio per primo per tutti i malati. Nella sua fragilità di cui non è mai stato abbastanza conscio, l’uomo manifesta la sua inadeguatezza nel giudicare Dio come unico responsabile di quella ...
Immagine
RECLUSIONE, IMMAGINE DI PAURA, LUOGO DI SPERANZA La sembianza stereotipata del carcere, per chi ne sta fuori, è quella di un luogo asettico, proibito e proibitivo, selvaggio e dimenticato da Dio, dove i detenuti sono abbandonati a sé stessi e dove vige la legge del più forte. Dove spesso scoppiano rivolte, umanamente comprensibili, date certe condizioni che i detenuti sono costretti a condividere. Dove quello dell'agente penitenziario non è un mestiere, ma un rischio, costante ed anche mortale. Molte pellicole cinematografiche, anche di successo, si sono ispirate ad immagini del genere, dipingendo la realtà carceraria come fucina di disperazione e di perdizione dell’anima e non solo. Probabilmente vi sono luoghi cui queste riproduzioni calzano. Io credo che per la maggior parte di essi invece l'opinione vada completamente rivisitata. E ravveduta. In carcere vi sono anche persone che ringraziano chi da fuori si prende cura di loro e che anelano questo tipo di aiuto, anche solo i...
Immagine
UNA NUOVA STELLA Quando una star lascia questo mondo, porta con sé sogni e ricordi di milioni di fan. È come se si aprissero le porte dell’Olimpo ed un nuovo dio le varcasse. Non a caso l’interpretazione di Val Kilmer che io ho sempre preferito è quella di Jim Morrison, uno dei tanti grandi artisti “maledetti” che si sono accomodati sull’Olimpo anzitempo. E Val oggi se n’è andato lasciandoci una bella eredità di personaggi iconici, oltre a quello del leader dei Doors, che ci faranno compagnia alleviando la tristezza per la dipartita del loro impareggiabile a modo suo esegeta. Ne “Il Santo” mi ha stuzzicato la passione del personaggio già portato sul piccolo schermo molti anni prima da Roger Moore e quindi incrementando il mio apprezzamento nei suoi confronti. In “Top gun” è stato uno dei migliori “anticipatici “ del cinema, al punto da non poter risultare antipatico per sempre, riapparendo malato, come era veramente, nel seguito che Tom Cruise gli ha tributato. Vederlo accanto a due mo...